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martedì 6 dicembre 2011

Stile, non Style!

Qui la vostra Maschera di Bellezza, oggi all'argilla verde, miele e olio di mandorla, purificante dopo i vizi del fine settimana. 
A dire la verità l'unico vizio che mi sono concessa io è stata una bella serata a teatro.
Lo spettacolo dell'altra sera è stato travolgente. Un'ora e mezza di dialoghi serrati tra Alessandro Haber, Alessio Boni e Gigio Alberti incentrati sulla vita, l'amicizia e l'arte. Tutta la storia ruotava intorno ad un quadro, ad una tela che diventa lo sfondo delle vite di questi tre uomini. Se la turnée prevede una tappa dalle vostre parti andateci, lo spettacolo si chiama ART.
Tutto bene, tutto bello, fino all'epilogo . Lo spettacolo prevede una piccola appendice ideata dagli attori per raccogliere fondi per un' associazione. Improvvisano un'asta del quadro protagonista dello spettacolo. Immaginatevi un teatro pieno, carico dell'energia dello spettacolo, un pubblico coinvolto, che ha gradito e lo ha dimostrato con svariati scrosci di applausi, un clima caldo, di intesa con gli attori, che all'improvviso SI GELA.
Adesso mi si potrebbe dire che la beneficenza non va a comando, che non è che perchè il bel Alessio Boni mi dice di dargli 100 euro io lo devo fare, che c'è crisi, anzi La Crisi e che dopotutto neanche io ho messo mano al portafogli. Ma ci sono delle circostanze da prendere in esame: era lo spettacolo del sabato sera,quello dove gli attori sapevano di poter puntare in alto (ben oltre le mie possibilità), quello dove vai per far vedere la pelliccia nuova e per fare a gara a chi acceca per prima l'amica col brillantozzo al dito, era lo spettacolo del "buona sera avvocato" "ma come sta ingegnere" " ma come sta suo figlio dottore" e io li vedevo tutti dal mio palchetto e pensavo eddai, eddaiiii, ma niente, silezio, buio!
Morale: i tre attori se ne vanno scazzati con la loro tela, dame e damoni se ne vanno al ristorante a spendere i loro soldi, io me ne torno a casa con lo stomaco aggrovigliato.
E allora penso che nella vita ci vuole stile. Si può essere fashion, glamour, stylish, trendy, ma quello che fa la differenza è lo STILE. Il problema è che non lo trovi alla Rinascente, non te lo possono regalare, non lo puoi trovare in saldo. Non sentirti al sicuro tu che ti togli il Peuterey, apri la Vuitton e firmi con la Mont Blanc, perchè lo stile si annida tra lo stipite della porta alla posta che quel ragazzo mi ha tenuto aperta, tra quei due mandarini che il fruttivendolo mi ha regalato, tra la schiumetta del caffè che un conoscente mi ha offerto al bar. Lo stile è impalpabile, non sai cos'è ma ti accorgi quando ci sei davanti, è una piccola perfezione momentanea che lascia un ricordo indelebile di una persona.

A seguire, alcune foto che ho da un po'. Ve le mostro perchè S. non ha niente di particolare, non è griffata, non è truccata, non è pettinata, ma vedrete che ha un suo stile, le bastano dei guanti rossi, non parlo di style, ma di stile, lo vedete?





Per la cronaca, allo spettacolo pomeridiano della domenica ( quello dei ragazzini con i jeans   e le tennis) hanno venduto tre quadri,  dove c'è stile c'è speranza! 

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